Linfodrenaggio: di che cosa si tratta
Il linfodrenaggio o massaggio linfatico manuale agisce nelle zone dove il sistema circolatorio linfatico è particolarmente ridotto con lo scopo di ripristinarne il corretto funzionamento e favorire il drenaggio dei liquidi ristagnanti.
Il linfodrenaggio si concentra, dunque, sul circolo linfatico, composto da linfonodi, milza, timo e noduli linfatici, principalmente per:
aiutare il riassorbimento degli edemi
accelerare la cicatrizzazione di ulcere nei soggetti diabetici di ulcere
regolarizzare il sistema neurovegetativo
La sua azione drenante viene utilizzata anche in medicina estetica per contrastare ritenzione idrica e cellulite.
Infine, è consigliato anche per le donne in gravidanza che tendono a soffrire di gonfiore agli arti inferiori e ristagno dei liquidi.
Le tecniche di linfodrenaggio più diffuse
Le due principali metodologie utilizzate sono il metodo di Vodder e il metodo di Leduc. La differenza tra i due riguarda la tipologia e la quantità di movimenti che viene eseguita durante la pratica, ma scopo e principi restano sempre i medesimi.
Nel metodo di Vodder sono previsti 4 tipi di movimento: spinte rotatorie, spinte circolari, movimenti erogatori e movimenti a pompaggio. Normalmente si inizia con dei movimenti circolatori per concludere poi con dei movimenti erogatori.
Il metodo di Leduc, invece, consta di 2 soli movimenti: la manovra di richiamo e quella di assorbimento. La prima viene eseguita nella zone del corpo dove il paziente avverte il disturbo, la seconda dove è presente il ristagno dei liquidi per favorirne il riassorbimento.